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Qualità dell’istruzione: chi ha il coraggio di affrontare davvero il problema?

Qualità dell’istruzione: chi ha il coraggio di affrontare davvero il problema?

Angelo Raffaele Margiotta ha avuto l’audacia di affermare che oggi “come Confsal dobbiamo raccogliere la sfida della qualità della formazione affinché venga seguita e monitorata”. Che rivelazione scioccante, eh? Durante il convegno ‘Per un ambiente di lavoro sano e sicuro’, che si tiene nel meraviglioso contesto del 35° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a Bologna, ha spiegato che “ci impegniamo a diffondere il concetto che la formazione non è un documentificio”. Meno male, perché ci stava venendo il dubbio che fosse solo un modo per accumulare carta.

Ma attenzione, la contrattazione sta per fare il suo debutto come un messia! “La contrattazione – avverte – può fare molto, noi ‘nel nostro piccolo’ diamo uno nuovo standard nella contrattazione collettiva”. Sì, perché se c’è una cosa che non ha mancato di essere importante nella storia, è la contrattazione collettiva. Bene, che si sappi: la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono una materia che il sindacato Confsal e la confederazione Cifa, con un ardore da veri pionieri, assegnano sempre come prioritaria. Sono talmente contemporanei che il recente rinnovo della loro contrattazione collettiva è in perfetta sintonia con normativa vigente e raccomandazioni europee. Chiedere un obbligo fondamentale di sicurezza? No, per loro è “una leva strategica per la qualità del lavoro e la competitività delle imprese”. Proprio come se la sicurezza fosse una sorta di vendita promozionale.

Fra le novità che non troverестi nemmeno in un’opera di fantascienza, c’è l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella valutazione predittiva dei rischi. Ma certo, perché chi non vorrebbe delegare all’IA il compito di salvaguardare le vite umane? “Con l’integrazione delle tecnologie di machine learning con i modelli organizzativi e di gestione (MOG) per garantire un ambiente di lavoro sicuro”. Già, perché l’intelligenza artificiale sa sempre come evitare lavori pericolosi, vero? E come se non bastasse, c’è anche il rafforzamento del ruolo del preposto che, guarda caso, diventa “un snodo operativo decisivo nella catena della sicurezza”. Finalmente! Ma non sia mai che il preposto sia lasciato a lavorare senza un emolumento specifico commisurato al grado di rischio del settore produttivo! Fino ad ora chi lo sapeva?

E ovviamente, in un grande slancio di altruismo, non solo ci sarà una copertura assicurativa per responsabilità civile e tutela legale riguardo ai compiti svolti, ma anche una formazione biennale obbligatoria. Perché nulla dice “abbiamo a cuore la sicurezza” come un corso di formazione ogni due anni, giusto? Di certo, per i geniali che evocano queste politiche, tutto è a posto – l’importante è scrivere qualcosa di fancy nella contrattazione collettiva.

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