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Quando buttare 160 milioni sulla sostenibilità diventa lo sport nazionale del 2024-2025

Quando buttare 160 milioni sulla sostenibilità diventa lo sport nazionale del 2024-2025
Oltre 160 milioni per innovazione e sostenibilità: Coca-Cola Hbc Italia punta su un futuro green

Un investimento che sfiora i 160 milioni di euro tra il 2024 e il 2025, per cavalcare la crociata della sostenibilità. Coca-Cola Hbc Italia, il colosso che produce e distribuisce i prodotti firmati The Coca-Cola Company nel nostro Paese, si vanta da più di vent’anni di un impegno – pare – virtuoso verso innovazione e responsabilità sociale. E come ogni campione dei bilanci ambientalisti che si rispetti, ha appena pubblicato il Rapporto di Sostenibilità 2024, intitolato “Scorre il cambiamento”. Naturalmente tutto allineato ai rigidi parametri Gri Standards e certificato dal gigante della consulenza Deloitte & Touche. Nulla lasciato al caso, ovviamente.

Questo documento, fedele al cliché della trasparenza, mette in mostra tutti i successi – o presunti tali – raccolti negli ambiziosi campi da gioco della circolarità del packaging, il taglio delle emissioni e la gestione delle risorse idriche. Non manca poi il capitolo patinato dedicato al welfare aziendale, inclusione, formazione e sicurezza nei circa 2.000 dipendenti sparsi tra sei stabilimenti in ben cinque regioni italiane. Non si fanno mancare neppure le classiche “iniziative di inclusione sociale” con le comunità locali, perché la beneficenza è sempre un ottimo biglietto da visita. E rassicurano gli oltre 90 milioni pronti in cassa per scommettere su sostenibilità e modernizzazione nel solo 2025.

Giangiacomo Pierini, il direttore Corporate Affairs Sustainability di Coca-Cola Hbc Italia, sfodera il solito mantra: «Siamo tra i pionieri del Rapporto di Sostenibilità, lo facciamo dal 2004, perché la crescita deve essere sostenibile in tutti e tre i sensi: ambientale, sociale ed economico». Tradotto: niente soldi buttati, solo investimenti mirati a far sembrare il business verde, competitivo e innovativo. Un’azienda che, ci tengono a ricordare, ha radici italiane da quasi un secolo ed è addirittura motore di sviluppo economico grazie a più di mezzo miliardo investito dal 2010 in “innovazione sostenibile”.

Ma cosa significa davvero per Coca-Cola “sostenibilità”? Tre parole chiave: ambiente, persone e comunità. Per l’ambiente, prendiamo ad esempio il packaging. Dal 2023, ogni bottiglia in PET – eccetto tappo ed etichetta, ovvio – è fatta interamente con plastica riciclata r-PET, prodotta nello stabilimento di Gaglianico (Biella). E non finisce qui: il 2024 ha portato l’adozione di un film termoretraibile Ldpe di ultima generazione, metà proveniente da plastica riciclata post consumo, usato nel confezionamento della maggior parte dei prodotti. Ah, la roba green super tecnologica che fa piacere al cuore e alle certificazioni.

Per dimostrare quanto tengano all’ecosistema e al bilancio delle materie prime, si sono pure cimentati nella mitica “sgrammatura”: ridurre il peso delle lattine. Nel 2024 hanno tagliato del 17% l’alluminio delle lattine da 0,15 litri. Una tecnica sofisticata, non si discute.

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