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Quando la filiera diventa un gioco di prestigio: promesse a non finire per sostenere l’indispensabile

Livio Proietti, presidente di Ismea, non ha perso occasione per ricordarci che la pasta non è solo un alimento, ma un vero e proprio simbolo della dieta mediterranea e un pilastro della cultura gastronomica italiana. Lo ha fatto durante la conferenza stampa per presentare la nuova campagna di comunicazione di Masaf e Ismea, in collaborazione con la Fipav – la Federazione Italiana Pallavolo. Protagoniste? Le campionesse olimpiche della nazionale azzurra di volley, ovviamente: nulla è più convincente di atlete olimpiche per promuovere la filiera della produzione di pasta italiana, no?
Ovviamente, non poteva mancare la solita dichiarazione di primato: l’Italia è il primo produttore mondiale di pasta, con una produzione in crescita costante. Un trionfo senza discussioni che sostiene l’immagine del Made in Italy a livello globale. Proietti ha sottolineato l’impegno di Ismea a difesa di questa filiera “strategica”, un impegno che si declina in azioni molto concrete come campagne di valorizzazione – nella fattispecie questa con la Fipav, che punta a sottolineare l’insospettabile legame tra sport e buona alimentazione – e attraverso il potenziamento dei contratti di filiera e della tracciabilità. Insomma, qualità e competitività assicurate, parola di Ismea.
Il dietro le quinte di questa strategia è semplice: rimanere saldi a un’immagine rituale e rassicurante di un’alimentazione tipica italiana – la pasta, che è sempre un buon salvagente – e rinfrescare il tutto con un po’ di sport, che aggiunge appeal e bacchetta magica di salute. Così da convincere tutti, dall’amante della dieta mediterranea all’appassionato di volley, che la pasta è il cibo imprescindibile, senza il quale non si vincono Olimpiadi né si mantiene il primato mondiale nella produzione.
Insomma, una narrazione efficacissima, che ricorda quanto sia facile trasmettere messaggi semplici e rassicuranti quando si hanno alle spalle una tradizione e un’immagine nazionale di successo. E nel frattempo, benediciamo la pasta, la nostra vera campionessa, sempre e comunque.