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La giustizia dice sì all’Ops Unicredit-BPM: la sentenza che lascia tutti a bocca aperta, ma il vero spettacolo è il 9 luglio

Ah, l’eterno dramma delle fusioni bancarie italiane: una saga senza fine che fa sembrare il “Game of Thrones” una commedia romantica. Questa volta, il protagonista è il TAR, tribunale amministrativo regionale, che ha deciso di respingere il ricorso contro l’operazione tra Unicredit e Banca Popolare di Milano. No, non è uno scherzo, è la realtà con tutta la sua imperscrutabile bellezza burocratica.

Ecco quindi che lo scontro giudiziario si chiude, almeno per ora, lasciando il posto a un appuntamento ancora più atteso: il fatidico 9 luglio. Sì, segnatevelo pure in rosso, forse succederà qualcosa di memorabile – o almeno questo sperano gli investitori e, perché no, anche gli azionisti superstiti.

Il ricorso che forse qualcuno sperava potesse scongiurare l’inevitabile fusione è stato archiviato, ma i veri drammi sono appena cominciati. Nella meravigliosa liturgia del capitalismo italiano, tra fusione, acquisizione e regolamenti intricati, il TAR ha gettato la spugna, permettendo così a Unicredit di continuare la sua marcia verso un controllo ancora più granitico del mercato bancario nazionale.

Insomma, per tutti coloro che avevano sperato in un colpo di scena da film d’azione giudiziario, è meglio ripiegare su qualcosa di più realistico. Il 9 luglio, invece, promette scintille, magari tra comunicati stampa patinati e qualche nuovo ricorso dall’effetto esplosivo pari a quello che un neonato potrebbe causare in un’arena gladiatoria.

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