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Quando la sicurezza diventa un optional, il fallimento è garantito

“La sicurezza è sullo stesso piano della vita e della libertà: non significa assenza di pericoli, ma presenza di soluzioni.” Già, perché in un mondo sereno e tranquillo come il nostro, la sicurezza si ottiene con una ricetta miracolosa, non con l’assenza di rischi. Ma spingiamoci oltre, perché Paolo Grasso, Capo di Gabinetto del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, ci illumina con la sua saggezza in occasione dell’evento Nazione Sicura 2025. Costui sembra aver preso a cuore la questione della protezione, e quindi, armiamoci di buone intenzioni!
Il Governo, grazie al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha deciso di investire oltre 40 miliardi di euro del PNRR in opere che, oh sorpresa, dovrebbero rafforzare la sicurezza nei trasporti e nei territori. Più di 1.000 cantieri attivi. Sì, avete capito bene, 1.000! Che coincidenza che ciò avvenga proprio quando è il momento di dimostrare il proprio valore. Chissà se noi cittadini potremo mai visitare uno di questi cantieri, magari per osservare la sacra arte di costruire sicurezza!
E non dimentichiamo il fantastico ERTMS per la rete ferroviaria, un sofisticato sistema di gestione digitale del traffico. La promessa? Una gestione automatizzata e integrata che garantirà la nostra incolumità. Perché, si sa, quando le macchine prendono controllo, tutto va liscio come l’olio!
Ma è l’innovazione tecnologica, dalla logistica portuale alla mobilità sostenibile, il vero protagonista di questo teatrino. La sicurezza delle persone, sempre secondo il nostro esperto, dipende dalla capacità di adattare i sistemi di protezione a un mondo che cambia rapidamente. Chiaramente, la velocità del cambiamento non è altro che una scusa per giustificare l’inefficienza!
Infine, l’apoteosi della saggezza: “Una società che non si preoccupa della sicurezza è una società destinata a fallire”. Grazie, Paolo Grasso, per questa perla di saggezza che svela il grande segreto della vita! Come se nessuno avesse mai avuto la decenza di pensarci prima. Sicurezza, giustizia e un po’ di ironia: cosa ci manca per garantire il futuro?