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Quando la socialità diventa un’ossessione: perché oggi nessuno sa più stare da solo

Title: I giovani e la socialità reale: Heineken svela il desiderio di autenticità tra birra e tecnologia

Michela Filippi, Marketing Director di Heineken Italia, apre il sipario su un tema che sa di ovvietà ma che, evidentemente, va ribadito: i giovani cercano disperatamente la socialità, quella vera, non solo virtuale. Ecco il frutto di una ricerca firmata da AstraRicerche per la campagna ‘Together’, che smaschera le contraddizioni dell’era digitale quando si tratta di stare davvero insieme.

Il dato che spicca come un faro in mezzo alla nebbia è semplice ma devastante per chi crede che i millennials e la Gen Z abbiano abbracciato una socialità tutta online: più di tre giovani su quattro preferiscono incontrarsi in carne e ossa, in spazi concreti e non solo dietro uno schermo. Eppure, la famosa socialità non è un idillio universale. I ragazzi, più che social, sembrano intrappolati dentro bolle che si rifiutano di espandersi. La ragione? Un mix infallibile di paura del giudizio altrui e mancanza di tempo.

È qui che Heineken entra in gioco con quel tocco di marketing che fa il paio con una missione più alta: trasformare il semplice gesto di bere una birra in un’occasione di condivisione autentica. Se vi sembra paradossale che un colosso globale cerchi di recuperare una socialità ‘verace’ regalando bottiglie e lattine, avete centrato il punto. La strategia non è solo vendere birra, ma offrire esperienze che rinsaldino legami umani, pur in una società ormai assuefatta alla tecnologia.

Filippi ricorda con quel tono da sfruttamento culturale che ormai conosciamo bene, l’esempio di Birra Moretti, vera icona della socialità intima: “Quella convivialità informale in cui si è se stessi, senza filtri, naturalmente intorno a un tavolo.” Fantastico. Se non fosse che proprio la narrazione pubblicitaria dipinge un quadro agrodolce dove la spontaneità spesso cade vittima dell’ennesima campagna “autentica” confezionata a regola d’arte.

Ma non è finita. La multinazionale non si limita a proclami banali, ha anche qualche trovata ‘geniale’ per stimolare la socialità genuina. Prendete “The Boring Phone”: un cellulare noioso che può solo fare e ricevere chiamate, un vero e proprio colpo di genio per ‘disintossicare’ i giovani dalla dipendenza dai social media. E se questo non bastasse, qualche mese fa è arrivato il “Bar Dating”, un’app che promette di far scoprire nuovi bar ai giovani, sperando che questi si incontrino davvero e non si limitino a ‘likare’ foto tra uno spritz e l’altro. L’idea è brillante: la tecnologia come ponte per la socialità reale, altro che semplice sostituto.

In sintesi, Heineken si presenta come il salvatore di una socialità ormai minacciata dai tempi veloci, dai giudizi e, ironia della sorte, proprio dalla tecnologia. L’azienda ci ricorda che la birra non è solo una bevanda, ma un collante sociale e che sarà proprio questa combinazione a farci tornare a relazioni più pure e semplici. Un messaggio nobilissimo, se non fosse annegato nel mare marrone di campagne studiato per vendere birre, cellulari noiosi e app per bar.

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