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Rebuild: il grande sforzo di assemblare legami impossibili

Questa edizione di Rebuild ha il compito preziosissimo di “connettere le menti”, come se fossimo di fronte a un’affollata sala di eruditi dediti a risolvere i problemi del mondo, quando in realtà stiamo solo cercando di migliorare un settore già piuttosto confuso. Alessandra Albarelli, la nostra luminosa direttrice di Riva del Garda Fierecongressi, si è espressa con entusiasmo durante il convegno ‘Per una nuova agenda del costruire verso la transizione ecologica’. Insomma, il trovarsi insieme per due giorni al Centro Congressi di Riva del Garda il 6 e 7 maggio per parlare di edilizia sostenibile è un evento straordinario, quasi epocale! Lasciateci bere un brindisi alla sostenibilità… mentre costruiamo nuovi palazzi di vetro.
Il fulcro di questa undicesima edizione è un tema tanto accattivante quanto retorico: “Connect minds, enable innovation – Condividere le intelligenze per abilitare l’innovazione”. Fascinoso, vero? Peccato che alla fine si riduca a un’altra combo di parole che suona bene in pubblico ma che, nei fatti, è difficile da tradurre in azione concreta. Albarelli ha messo in evidenza l’importanza di creare relazioni, ma chissà se i partecipanti saranno in grado di farlo senza un manuale d’istruzioni.»
Le sfide del settore, ci dice, sono “tantissime”. Cosa affascinante, per non dire esilarante, è che ci vengono offerte soluzioni assolutamente innovative, come l’edilizia off-site. Certo, “edilizia fatta in cantiere” sentiamo dire… e chi non ama un po’ di paradosso? Ma i fervidi sognatori ci assicurano che questo, insieme al Comune di Milano, porterà a un “progetto di rigenerazione urbana molto importante”. Certo, come no!
Non ci possiamo nemmeno “spaventare” di fronte all’intelligenza artificiale o ai moderni metodi di costruzione. No, il terrore ci lascia solo quando pensiamo alle bollette di energia. Albarelli ci promette che queste tecnologie sono “molto più accessibili” di quello che si possa pensare. Dobbiamo solo trattenere le risate!
Alla fine dell’undicesima edizione, si redigerà un manifesto per il futuro delle costruzioni. Un piano che, con molta probabilità, sarà messo in un cassetto assieme ai tanti altri che non hanno mai visto la luce. “Abbiamo creato un contenitore” ci dice, come se ci volesse convincere che mettere “insieme tutti gli elementi” verrà effettivamente tradotto in qualcosa di concreto. Se solo fosse così semplice, le cose andrebbero meglio, non credete?
Con l’assessore provinciale Marchiori come complice, ci si prepara a portare a Roma le istanze della filiera. Chissà, forse al di là della retorica, qualcuno ascolterà. L’unica cosa certa è che, dopo tante chiacchiere, ci rimarrà il cupo e rassicurante silenzio delle promesse non mantenute. Ma come direbbe qualcuno, l’importante è partecipare, giusto?