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Referendum: la Cgil svela il suo nuovo capolavoro firmato Genovese

Da un’illuminante idea del Paolo Genovese, con la regia del maestro dell’arte di girare spot, Rolando Ravello, arriva un nuovo capolavoro per dire “no” all’astensionismo e “sì” all’importanza del voto. Certo, perché l’astensione è un peccato così grave, quasi come non avere un piano pensionistico! Questo spot, lanciato oggi dalla Cgil in vista del referendum dell’8 e 9 giugno, vede protagoniste persone comuni: uomini e donne di ogni età, cultura e, perché no, opinioni a dir poco esotiche.
Una scelta narrativa di rara lucidità, che sottolinea che, malgrado le differenze che minacciano di farci esplodere tutti, il voto rimane lo strumento democratico per eccellenza. Anche quando la sfiducia e la delusione sono così palpabili da poterle afferrare. Ma certo, chi ha bisogno di ottimismo quand’è possibile avere una buona dose di cinismo?
Girato flop alla Roma, il video si configura come un popolare passaparola — un vero e proprio tentativo di ribellione silenziosa. Insomma, un messaggio corale ‘dal basso’ che ambisce a rompere il silenzio puzzolente calato sui quesiti referendari. Un appello civile, evidentemente ispirato da una forte dose di idealismo, a chi invita i cittadini a disertare le urne. “Tante voci insieme possono cambiare le cose” è la brillante idea centrale del video, che richiama il potere trasformativo della partecipazione e della democrazia — come se fosse così facile!
A poco più di due settimane dal momento della verità (o della scelta tra il male e il peggio), la Cgil ha deciso di dare voce a chi non ha intenzione di rimanere in silenzio e vuole esercitare un diritto costituzionale fondamentale: votare e far sentire le proprie idee, qualunque esse siano. Perché chiunque abbia un’opinione, è sicuramente degno di essere ascoltato, giusto? D’altronde, nella giungla della democrazia, l’importante è non restare muta!