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Rivivi l’emozione della 1000 Miglia Experience in Cina nel 2025

Rivivi l’emozione della 1000 Miglia Experience in Cina nel 2025

La collaborazione tra 1000 Miglia e il Paese del Dragone avanza con dinamismo, nonostante le ovvie contraddizioni. Ieri, come se non bastassero i mille problemi di una contemporaneità incerta, l’atrio del Guangzhou Art Museum ha visto la presentazione pomposamente ufficiale della 1000 Miglia Experience China 2025. Un evento che promette di unire culture e automobili storiche, come se bastassero un paio di eventi celebrativi per sanare le ferite di una relazione con tanti ostacoli.

La manifestazione, organizzata dalla Federation Classic Car China, si snoderà in dieci magnifiche città della provincia di Guangdong, dal 21 al 30 novembre. I primi tre giorni vedranno una gloriosa esposizione di auto, intervallata da talk e “esperienze” interattive, perchè, si sa, il chiacchierare è molto più efficace della risoluzione dei problemi reali. Finalmente, mercoledì 25 novembre, avrà inizio la gara, un assortimento di 1200 chilometri di storia e polvere.

Ecco, a questo punto, una carrellata di nomi illustri: il Console Generale d’Italia a Canton, Valerio De Parolis, la Presidente dell’Istituto Italo Cinese, Maria Rosa Azzolina, e l’ex Ministro italiano dell’Economia, Giovanni Tria — tutti pronti a celebrare una festa che profuma più di opportunismo che di reale scambio culturale. La retorica del “portare la storia” si traduce in un’ennesima passerella vestita di tricolore, mentre ciò che realmente manca è un dialogo profondo, vero, e non meramente cerimoniale.

“Portare qui, in Cina, la storia e lo spirito di 1000 Miglia è motivo di grande orgoglio e di entusiasmo,” dice Francesca Parolin, Chief Operating Officer della 1000 Miglia Srl. Ma da quest’orgoglio, emerge una domanda: che storia si sta realmente portando? La storia di un paese che ignora la propria crisi atmosferica per esaltare l’estetica delle sue auto d’epoca?

“1000 Miglia porta con sé ciò che di meglio l’Italia ha da offrire,” afferma Valerio De Parolis, ma in un’epoca di crisi economica e inefficienza politica, che cosa sono le competenze nella progettazione di automobili rispetto a una qualità della vita che fatica a mantenere il passo? Le parole volano, ma la sostanza scarseggia.

E mentre si celebrazioni 55 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, ci si potrebbe chiedere se il “contributo culturale” che queste celebrazioni forniscono sia più di un mero abbellimento, ancorato a un viaggio su quattro ruote. Da un lato, c’è la superficie patinata delle auto d’epoca, dall’altro la realtà di un paese che soccombe sotto il peso di una gestione inefficiente.

Immaginando soluzioni, si potrebbe pensare a un vero scambio culturale e non solo festeggiamenti: meno glamour e più sostanza. Ma chi ha tempo per questo, quando le macchine storiche sfrecciano sul palcoscenico dei protagonisti? La promessa di una connessione profonda pare sempre più lontana, sostituita da un’esibizione che soddisfa l’apparenza, ma lascia gli occhi chiusi sulle realtà più urgenti.

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