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Samsung svela il suo solito infinito playground Galaxy Ai: perché fermarsi ai telefonini quando puoi avere tutto il frigo che ti ascolta?

Samsung lancia la sfida: intelligenza artificiale su oltre 400 milioni di dispositivi entro fine anno, trasformando gli smartphone in assistenti digitali onnipresenti.

Il gigante sudcoreano non si è certo limitato a entusiasmare con il lancio della serie Galaxy S24 e il rivoluzionario Galaxy AI. Promettendo di portare questa intelligenza artificiale su oltre 200 milioni di dispositivi nel 2024, Samsung dichiara di aver inaugurato una nuova era di innovazione mobile. Nonostante le fanfare, il fatto vero è che oltre il 70% degli utenti Galaxy S25 utilizza attivamente il pacchetto AI, con un’esplosione d’uso per Google Gemini, che ha triplicato il proprio impiego nella più recente linea di smartphone.

Un anno fa, durante la prima edizione del Galaxy AI Forum, Samsung ha espresso la sua (utopica?) visione di un’intelligenza artificiale mobile “davvero utile” e pensata per migliorare la vita quotidiana. Un’ambizione ormai rara in un settore dove si tende più a vendere illusioni che soluzioni tangibili. Oggi, un’indagine congiunta con Symmetry Research sembra voler confermare questa traiettoria, mettendo in luce come l’IA stia mutando: da mero strumento a entità sempre più multimodale, proattiva e personalizzata.

Secondo i dati raccolti, quasi la metà delle persone (47%) ammette di dipendere dall’intelligenza artificiale ogni singolo giorno, sostenendo che la loro routine sarebbe irrimediabilmente compromessa senza funzioni quali la ricerca intelligente, le notifiche tailor-made o gli assistenti vocali. Ma attenzione: il 45% degli utenti si affida ai comandi vocali come prima scelta, mettendo finalmente alla prova l’eterna promessa della comodità “senza mani” che fino a ieri sembrava solo un miraggio.

Al centro della strategia Samsung c’è un obiettivo tutt’altro che banale: creare un’IA mobile che sia semplice da usare, sicura (nonostante tutte le polemiche sul fronte privacy) e, soprattutto, utile sul serio. Per questo motivo, il colosso coreano ha annunciato che entro fine anno Galaxy AI sarà disponibile su 400 milioni di device, ampliando di fatto una democratizzazione dell’intelligenza artificiale che finora era appannaggio di pochi fortunati utenti di punta.

La vera novità, però, arriva con i nuovi Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7, dispositivi pieghevoli che di piegarsi si stancano mai, soprattutto davanti alle esigenze dell’utente moderno, iperconnesso e multitasking. Sul Galaxy Z Fold7, lo schermo da ben 8 pollici e la nuova interfaccia One UI 8 puntano su un’interazione multimodale incentrata sulla produttività. Qui, assistenti alla scrittura, al disegno e persino Gemini Live lavorano simultaneamente su più finestre per permettere di creare, modificare o ottenere risposte senza perdita di tempo o inutili interruzioni. Fantascienza? Non più.

Dal canto suo, il Galaxy Z Flip7 introduce una flessibilità di utilizzo altrettanto raffinata. La nuova FlexWindow ridisegnata permette, senza aprire nemmeno il dispositivo, di usufruire delle funzionalità vocali, ricevere consigli personalizzati e avere assistenza contestuale direttamente sullo schermo esterno. Già, perché oggi l’intelligenza artificiale non deve solo aiutarti, ma deve sapersi insinuare in ogni piega della tecnologia, come una spia accondiscendente sempre al tuo fianco.

In sintesi, Galaxy AI si trasforma in qualcosa di ancora più personale, accessibile e integrato nella vita quotidiana, promettendo esperienze intelligenti senza compromessi, su ogni tipologia di device, dal classico smartphone allo straordinario pieghevole. Speriamo solo che questa “intelligenza” sappia davvero capirci meglio di quanto abbia fatto finora il buon senso umano.

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