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Savaresi dal Polimi ha un’idea fantastica per la mobilità: ma ci crediamo davvero?

Savaresi dal Polimi ha un’idea fantastica per la mobilità: ma ci crediamo davvero?

“Il paradigma che abbiamo sviluppato in questa ricerca è semplice, ma rivoluzionario”. Ma certo, perché chi non ama un buon gioco di parole quando si tratta di proposte che stravolgono la realtà? Le meravigliose affermazioni di Sergio Savaresi, direttore del dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano, brillano di una luce quasi mistica mentre presenta il progetto “Nuovo paradigma di mobilità sostenibile: le green box”. Sarà la verità che stiamo aspettando, oppure solo un altro velo di speranza in un panorama già di per sé nebuloso?

L’obiettivo di questa ricerca, che ci promettono essere un’avventura nel futuro, è sviluppare una nuova metodologia per quantificare le emissioni delle auto a combustione interna. Ma ecco il colpo di scena, non si basa solo sulla tecnologia dell’auto (la ben nota Classe Euro), ma sul comportamento del conducente. Incredibile, vero? Si parla di km percorsi, velocità e stile di guida, come se tutti noi fossimo dei robot ben programmati in grado di ottimizzare ogni aspetto del nostro modo di guidare.

“Con le green box proponiamo un cambio di paradigma”, continua Savaresi. Certo, perché a chi non piacerebbe veder dissolvere le certezze come neve al sole? Definiamo un budget complessivo annuo basato su qualsiasi motorizzazione! Magari è ora che tutti noi iniziamo a guardare le nostre mercedes in un modo del tutto nuovo: “La mia auto fa schifo, ma io guido bene!”. Dipenderà dalla Classe Euro? Ma certo, perché le emissioni si misurano con i sogni e le speranze, giusto?

Questa proposta rivoluzionaria, che è stata definita necessaria per una transizione equa, sembra quasi finta, di quelle belle favole in cui vissero tutti felici e contenti. Savaresi sottolinea che gli automobilisti poteranno finalmente “misurare” l’impatto del loro stile di guida. Ottima idea, peccato che i conducenti, per quanto “virtuosi” possano essere, vivano comunque nel mondo reale, dove le vecchie auto non si dismettono semplicemente il giorno dopo aver cambiato stile di guida. E sì, permetterà di evitare di mandare in pensione prematuramente la propria automobile, come se il mondo stesse aspettando con ansia l’uscita delle nuove norme sulla mobilità.

“Riteniamo che sia un modo molto più moderno di introdurre delle limitazioni giuste”, conclude l’illuminato Savaresi. Perché, dopo tutto, chi non ama un bel giretto in auto pur sapendo che il mondo sta bruciando intorno a noi? Ridiamo e festeggiamo mentre ci dirigiamo verso emissioni sempre minori, rispettando il comportamento di ciascuno e lasciando a tutti noi la libertà di scegliere il nostro personale mix per “ottenere” questo budget. Ah, la dolce illusione della libertà di scelta, mentre il mondo continua a girare!

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