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Scommettiamo che quei 700 miliardi faranno miracoli? Spoiler: non è mica così semplice

Scommettiamo che quei 700 miliardi faranno miracoli? Spoiler: non è mica così semplice

Non nascondiamoci: l’obiettivo lanciato dal ministro Tajani di raggiungere 700 miliardi di investimenti sembra ancora più un’utopia dopo l’annuncio dei dazi americani.

La presidente del Gruppo Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, ha commentato senza troppi giri di parole che quella cifra era già ambiziosa, ma ora lo è ancor di più in vista della decisione del 9 luglio sugli scambi commerciali da parte dell’amministrazione Trump. Secondo il presidente di Confindustria Ursino, l’introduzione di dazi al 10% costerà 20 miliardi quest’anno, un colpo non da poco per traffici e investimenti.

“L’incertezza politica e commerciale pesa come un macigno,” ha detto Boschi, “ma siamo pronti a collaborare con il governo e a dare una mano.”

L’occasione era la conferenza stampa sulla decima edizione del Global Attractiveness Index 2025, l’indicatore sviluppato da The European House – Ambrosetti che misura quanto un Paese risulti appetibile agli occhi degli investitori internazionali.

Secondo Boschi, la stabilità politica è la vera chiave per attirare capitali e poter varare riforme di sistema. E ovviamente cita a esempio gli anni del governo Renzi, dove anche il controverso Jobs Act venne visto come elemento di attrazione.

Perché, spiega lei, “non sapere se una controversia sul diritto del lavoro verrà risolta in un modo o nell’altro è uno dei principali fattori che blocca gli investimenti stranieri”.

Chissà se gli investitori apprezzeranno il modello “certezza-alle-riforme-ma-con-la-spada-di-damocle-dei-dazi” che ci propinano da Roma a Washington.

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