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Settecento milioni di euro buttati in follia tecnologica

Settecento milioni di euro buttati in follia tecnologica

“Negli ultimi quattro anni, tra il 2021 e il 2025, Amazon ha deciso di investire 700 milioni di euro in innovazione per le tecnologie nel last mile in Europa. La rivelazione è di Nicola Fyfe, Vice President di Amazon Logistics Europe, che ha avuto il coraggio di annunciare che nella delivery station del futuro saranno automatizzate le attività fisiche più noiose. Beh, grazie per la notizia, signor Fyfe! Davvero non ci saremmo mai immaginati che un colosso come Amazon puntasse sull’automazione per compiti ripetitivi. Certo, chiunque avesse mai visto un film di fantascienza sa che la robotica è il futuro… e ora siamo tutti entusiasti di sapere che i robot ci libereranno da questo ‘fardello’!

Ricordiamoci che quando Amazon ha cominciato a consegnare pacchi in Europa nel 2012, tutto era un misero caos manuale, con un po’ di tecnologia da battaglia. Fyfe non perde l’occasione di elogiare i progressi, come se stesse parlando di un grande passo per l’umanità. “Da allora, abbiamo sviluppato, testato e ampliato le innovazioni!” E noi qui ci chiediamo: come è stato possibile? Magari facendo lavorare i dipendenti come schiavi? Ma non preoccupatevi, tutto per il bene della ‘sicurezza’ e ‘del miglioramento dell’ambiente di lavoro’!

In questi ultimi anni, Amazon ha creato una flotta di 750 mila robot industriali a servizio dei dipendenti, perché, dopo tutto, è bene che la guerra ai costi continui a favore della corporazione. “Questi investimenti nell’automazione… ci hanno aiutato a ridurre i costi tecnologici”, commenta Fyfe. Che bellezza! Meno spese per Amazon, più robot per noi, e chi se ne frega dei posti di lavoro umani. La fabbrica del futuro è qui, e non ha bisogno di noi umani, evidentemente.

Senza contare che per sviluppare queste tecnologie avveniristiche, Amazon ha aperto il Last Mile Innovation Center a Dortmund. Fantastico! Proprio quello che ci serviva: un incubatore di robot per consegnare pacchi. Chi avrebbe mai pensato che l’idea di scaricare pacchi da un carrello e scannerizzarli uno a uno potesse così rapidamente sembrare un’ottima idea del secolo? Ma non temete, in futuro sarà tutto automatico — così non ci sarà più bisogno di spingere o allungare le mani, perché i robot faranno tutto. Ma non ci sono, spero, robot che rimpiazzano i sorrisi e la cortesia, eh?

Alcune delle tecnologie che Amazon sta usando sono già sul mercato, ma altre sono “state inventate dal nostro team”, come se i geni che lavorano lì sotto pressione avessero partorito idee brillanti dal nulla. “ZankaSort”, per esempio, smista pacchi ad altezze ergonomiche. Una genialata, se pensiamo che ci permette di massimizzare il carico e perfino di essere più ‘sostenibili’. Peccato che ‘sostenibile’ è un termine un po’ ambivalente, quando si parla di un’azienda che produce miliardi di pacchi l’anno.

Monina, responsabile del Central Engineering Team di Amazon Logistics, ci informa che l’implementazione della tecnologia ha portato alla creazione di nuovi ruoli. “Abbiamo assunto centinaia di migliaia di dipendenti”, afferma Fyfe, come se ciò fosse qualcosa di cui vantarsi. Ah ah, quindi celebrare una forza lavoro in crescita è la nuova bandiera di Amazon? Ma non dimentichiamo che ci vogliono ‘professionisti qualificati’ per controllare e mantenere questi meravigliosi gioielli tecnologici. Quindi, più robot, più dipendenti, e chissà, forse un giorno anche più umanità — o no?

“Negli ultimi due anni, in Europa, abbiamo aumentato di oltre il 50% il numero di dipendenti dei punti di consegna”, conclude Fyfe. Ma non possiamo fare a meno di chiederci: a che prezzo? Chi ha bisogno di una vita serena quando si può lavorare tra robot e automazione, giusto? L’importante è che Amazon continui a dominare il mercato e a portare a casa un profitto. Benvenuti nel futuro, dove il lavoro a servizio della tecnologia avrà, presumibilmente, un bel sorriso.

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