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Sorpresa: la nostra banca ha un surplus stratosferico di 23,8 miliardi!

Nei dodici mesi conclusi a marzo, il conto corrente ha mostrato un surplus di 23,8 miliardi di euro, che corrisponde all’1,1% del PIL. Impressionante, vero? Solo un anno prima, si era “accontentato” di un modesto surplus di 11,8 miliardi. AH, l’economia, quel campo in cui le cifre sembrano aumentare più rapidamente di una nuova moda su Instagram! E non è tutto: il miglioramento del saldo delle merci è saltato a 60,1 miliardi, in crescita da 51,9 miliardi. Ma chi si preoccupa del disavanzo nei servizi, che ha raggiunto i -7,2 miliardi da -4,5? Chissà, magari è solo una piccola spesa extra!
Ma le sorprese non finiscono qui, perché nei dodici mesi fino a marzo, il conto finanziario ha visto acquisizioni nette di attività sull’estero per 35,9 miliardi, inferiore però ai 46,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Un netto miglioramento! I saldi positivi dei derivati sono a 2,2 miliardi e delle riserve ufficiali a 1,4 miliardi, ma la vera star sono gli “altri investimenti”, che volano a 82,4 miliardi. Solo un piccolo problema: questi fantastici risultati sono stati controbilanciati da un saldo negativo degli investimenti di portafoglio a -47,1 miliardi. Un classico esempio di come è possibile brillare mentre si affonda!
E non si può dimenticare che, secondo il cerimonioso comunicato della Banca d’Italia, a marzo le attività all’estero dei residenti in Italia sono aumentate di 23,8 miliardi. Wow, che trionfo! Gli investimenti di portafoglio all’estero sono aumentati di 14,2 miliardi, mentre quelli diretti di 11,2 miliardi hanno più che compensato le vendite nette di derivati, che “soltanto” hanno registrato -1,6 miliardi di euro. Insomma, non è un bel momento per chi ama le vendite al ribasso!
Infine, a marzo, le passività sull’estero sono aumentate di 34,0 miliardi, un incremento che riflette quello della componente ‘altri investimenti’ a 21,1 miliardi e, in misura minore, degli investimenti diretti dall’estero, saliti a 16,1 miliardi. E il tutto bilanciato da una minuscola riduzione degli acquisti esteri di titoli italiani, scesi di 3,3 miliardi. Davvero, il sogno di ogni investitore risiederebbe qui: fare soldi e perderli allo stesso tempo, in un tourbillon di numeri e risate nervose!