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Suviana in Subbuglio: Cinque Sotto Inchiesta per l’Esplosione, Ma Chi Si Preoccupa?

Le indagini entrano nel vivo
A oltre un anno dalla tragica esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, emergono nuovi sviluppi giudiziari. La Procura di Bologna ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone nell’ambito dell’inchiesta sulla strage del 9 aprile 2024, che causò la morte di sette lavoratori e il ferimento di altri otto. Le ipotesi di reato includono omicidio colposo plurimo sul lavoro, disastro colposo e lesioni colpose.
I profili coinvolti
Non si tratta solo di Dirigenti di Enel Green Power, ma anche di figure con responsabilità operative legate al sito di Bargi e agli appalti in corso al momento della tragedia. La nomina degli indagati avviene in vista di un’operazione irripetibile: un’ispezione tecnica necessaria per accertare con esattezza la dinamica e le cause dell’esplosione. Questa fase sarà decisiva per comprendere se ci siano state negligenze o omissioni nella gestione dei lavori e delle misure di sicurezza.
Cosa accadde quel giorno
L’incidente si verificò durante un collaudo a circa 60 metri di profondità, in una sala dove si trovava un alternatore da 150 tonnellate. Il macchinario, in funzione a 370 giri al minuto, si sarebbe sbilanciato e, per effetto di forti vibrazioni, sarebbe uscito dall’asse. Una scintilla avrebbe quindi causato l’esplosione. Le volute di fumo visibili già pochi istanti dopo il disastro testimoniarono l’entità della tragedia.
La fase tecnica dell’inchiesta
Attualmente è possibile accedere fino al piano -5 della centrale. I consulenti tecnici stanno lavorando per indicare ai vigili del fuoco i dispositivi elettronici da recuperare, presumibilmente contenenti dati cruciali. L’operazione richiederà il prosciugamento dei livelli più profondi e la partecipazione degli indagati con i loro periti di parte, trattandosi di un accertamento non ripetibile.
Le vittime della tragedia
Sette gli operai deceduti (nella foto): Adriano Scandellari, Paolo Casiraghi, Alessandro D’Andrea, Vincenzo Garzillo, Pavel Petronel Tanase, Mario Pisani e Vincenzo Franchina. Otto i feriti, tra cui Leonardo Raffreddato, Nicholas Bernardini e Jonathan Andrisano, tutti giovani lavoratori dell’Appennino bolognese.
Una tragedia che solleva domande
Questa nuova fase processuale mira a stabilire se la tragedia poteva essere evitata. La sicurezza sul lavoro resta al centro dell’attenzione, con la necessità di valutare in profondità la catena di responsabilità all’interno di un impianto che fa parte del patrimonio infrastrutturale italiano. Enel Green Power, azienda del gruppo Enel, è chiamata a rispondere in un contesto dove l’efficienza energetica non può mai prescindere dalla tutela della vita umana.