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Tasse di successione: il contribuente diventa improvvisamente un esperto contabile!

Finalmente un sogno che si avvera: l’Agenzia delle Entrate non “richiede” più l’imposta di successione. Sì, avete capito bene! Ora è il contribuente a calcolarla e, ovviamente, a piangere sulla propria sorte. Grazie a una circolare, si chiariscono le modalità di calcolo e si annuncia una riduzione delle sanzioni per quelle trasgressioni che saranno commesse dal 1° settembre 2024. Un vero e proprio gesto di clemenza, non trovate?

Ma come funziona questa fantastica autoliquidazione? A partire dalle successioni aperte dal 1° gennaio 2025, il compito di determinare l’imposta non è più nelle mani degli uffici finanziari. No, no, ora gli eredi devono provvedere autonomamente sulla base della loro dichiarazione di successione. Inutile sottolineare che ci si aspetta che siano tutti degli esperti di normativa fiscale. Il versamento dell’imposta dovrà avvenire entro 90 giorni dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione, quindi in pratica sono 12 mesi più 90 giorni. Facile come bere un bicchier d’acqua!

Facciamo un esempio per chiarire ulteriormente questa meravigliosa operazione: se una successione viene aperta il 22 ottobre 2025 e la dichiarazione viene presentata il 15 aprile 2026, gli eredi potranno pagare fino al 20 gennaio 2027! Chiaramente, chi non segue questa scadenza stringente sarà messo in un angolo, costretto a riflettere sui propri errori. Ma aspetta, c’è di più!

Si parla anche di aliquote, perché non sono bello sapere come si fa? La circolare offre anche indicazioni su come calcolare l’imposta sulle successioni e riepiloga le aliquote applicabili sui beni ereditati. E non dimentichiamo il meraviglioso Dlgs n. 139/2024, che ha specificato quale ufficio sia competente. La risposta? È l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove si trovava l’ultima residenza del defunto. Se era un cittadino esemplare che viveva all’estero, beh, fortunato lui, perché bisognerebbe controllare dove fosse situato l’angolo della sua ultima dimora in Italia. E se non sappiamo nemmeno quello? Beh, siamo pur sempre a Roma, quindi recuperate il centro!

Ma la vera chicca arriva ora: la circolare ci delizia con un riepilogo delle sanzioni per violazioni in materia di imposte di successione e donazione, in vigore dal 1° settembre 2024. Sì, il meraviglioso decreto legislativo n. 87/2024 ha deciso di abbassare le percentuali delle sanzioni. Ovviamente, perché chi non ama un po’ di grazia fiscale quando si incorre in un errore? È proprio questo l’approccio illuminato di uno Stato che, mentre semplifica la vita ai cittadini, spesso li lascia a barcamenarsi tra scadenze assurde e calcoli tortuosi.

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