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Trasporto aereo, finalmente qualcuno decide cosa puoi portare senza farti impazzire tra documenti, liquidi e animali in saldo

Trasporto aereo, finalmente qualcuno decide cosa puoi portare senza farti impazzire tra documenti, liquidi e animali in saldo
Stop all’obbligo del documento per salire sull’aereo e addio al limite dei 100 ml per i liquidi in cabina, oltre a novità sugli animali a bordo: il trasporto aereo in Italia si prepara a una rivoluzione che promette di scombussolare le nostre (finora ridicole) abitudini da viaggiatori.

Il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, si è finalmente sbottonato rivelando che alcune regole obsolete sono destinate a diventare solo un brutto ricordo. Fino a Ferragosto, infatti, si continuerà a tollerare che le compagnie aeree chiedano ancora il documento all’imbarco, anche se l’autorità aeroportuale ha stabilito chiaramente il contrario: il controllo dell’identità al gate non è obbligatorio. Dopo quella data, però, scatteranno le famigerate sanzioni.

Il presidente spiega che le “grandi compagnie” hanno già abbracciato questa novità, vedendola come una semplificazione. Le low cost, invece, si stanno comportando da bambini capricciosi, ostinandosi a mantenere inutili procedure che rallentano i passeggeri. Peccato che, di fatto, l’obbligo non sia previsto e che, dopo Ferragosto, i controlli saranno al massimo casuali e non generalizzati.

Secondo Di Palma, il potere di far rispettare l’ordine in volo spetti chiaramente al comandante, che ha funzioni di pubblica autorità, ma a terra valgono le regole dell’Enac, che permetteranno controlli «a campione» senza dover vessare tutti i viaggiatori con check inutili. O si segue questa linea, oppure saranno guai, con ispezioni e multe pronte a fioccare per chi si ostina a chiedere il documento a tutti.

Più delicato appare il capitolo dei liquidi in cabina, quella vera ossessione degli aeroporti: per ora la soglia ridicola dei 100 ml resta, ma non temete, è solo questione di tempo. Attualmente soltanto cinque aeroporti sono dotati di macchinari all’avanguardia che permettono di superare questo limite senza rimuovere bottiglie d’acqua, creme o gel. Per gli altri, invece, continuerà il rituale dello svuotamento del beauty case.

Di Palma non nasconde che il problema è sia di investimenti che di disponibilità dei nuovi strumenti da parte delle industrie. Nessun miracolo, quindi: la tecnologia arriverà con calma e la diffusione di questi scanner speciali richiederà tempo e pressione costante sugli aeroporti, che dovranno adeguarsi per evitare di restare al Medioevo.

Insomma, dal prossimo anno preparatevi a volare con qualche libertà in più ma anche con la consapevolezza che, in Italia, anche le cose semplici richiedono sempre un lungo e snervante passaggio burocratico. E naturalmente, se avrete la fortuna di passare in un aeroporto all’avanguardia, potrete finalmente viaggiare senza dover svuotare la borsa ogni volta che volete portare un po’ d’acqua a bordo. Un sogno, vero?

Ah, la rivoluzione del 2025 nel mondo dell’aviazione: finalmente si potrà portare a bordo degli aerei il caro amico a quattro zampe. Da sempre una questione di vitale importanza, vero? Il presidente Di Palma ci rassicura che questa innovazione è “molto attesa” e addirittura “già operativa”. Ora bisogna solo convincere gli scettici, quelli che ancora pensano che il povero Fido debba viaggiare relegato in stiva come un numero qualsiasi. Ma, diamine, è solo una “battaglia culturale” da vincere.

Secondo Di Palma, grazie alle modifiche della carta costituzionale e alle nuove leggi, è ormai chiaro a tutti che l’animale domestico è parte integrante della famiglia. Sorprendente, vero? Quindi, questo gioiello della modernità normativa deve essere compatibile con gli altri passeggeri, ché non si sa mai, qualcuno potrebbe essere disturbato da un bassotto a fianco.

Il problema, ovviamente, non è il passeggero peloso ma le compagnie aeree, quelle resistenti, che dovranno “convincersi” che portare animali a bordo non è solo possibile, ma addirittura un’opportunità di mercato da non perdere. Insomma, un intervento di marketing mascherato da conquista di civiltà.

È vero, esistono ancora “regolamentazioni tecniche” e il sacro dogma della “safety” che ostacola questo cambiamento, ma niente paura: a settembre. Di Palma e soci si presenteranno all’Icao per “contaminare un po’ tutto il resto del mondo” con questo nuovo accordo da fiaba.

Chissà se il resto del mondo sarà pronto a subire la rivoluzione degli amici pelosi in cabina, mentre gli aeroporti si preparano ad affrontare la resistenza culturale più grande di tutte: quella contro il buon senso.

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