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Tutto il mondo degli incentivi per le auto elettriche: chi li ottiene davvero e chi resta a mani vuote

Tutto il mondo degli incentivi per le auto elettriche: chi li ottiene davvero e chi resta a mani vuote

Sei cento milioni di euro in ballo per rivoluzionare il parco auto italiano, almeno nelle intenzioni: comprare 39mila veicoli elettrici a spese dello Stato. Lanciati per settembre, questi nuovi incentivi mirano all’utopico upgrade dell’efficienza stradale, sostituendo le vecchie, inquinanti auto a benzina o diesel con macchine a batteria. Ma non cantate vittoria: i dettagli si celano dietro un decreto ministeriale ancora in gestazione, che definirà chi potrà godere di questi regali verdeggianti e come.

Il fondo? Oh, niente di meno che i soldi del Pnrr, originariamente destinati alle colonnine di ricarica: un algoritmo di priorità perfettamente logico per un paese dove le infrastrutture per l’elettrico latitano in modo tragicomico. Adesso, però, questi fondi vengono deviati per comprare auto nuove, chissà con quale effetto sulla tanto decantata rete di ricarica pubblica.

Passiamo ai fortunati beneficiari. Secondo il ministro dell’Ambiente Pietro Pichetto, gli aventi diritto sono sia i singoli cittadini residenti nelle aree urbane funzionali (quindi città e le zone di pendolarismo, mica altro), sia le microimprese che aspirano ad aggiornare il loro parco veicoli commerciali con modelli elettrici. Insomma, il privilegio green è un club selezionato: niente campagna o periferie remote, solo chi abita nei centri nevralgici del traffico cittadino.

Quanto valgono gli incentivi? Per i cittadini con ISEE basso (sotto 30mila euro), una succulenta cifra fino a 11mila euro. Per chi ha ISEE tra 30 e 40mila euro, una briciola da 9mila euro al massimo. Nel frattempo, le microimprese godranno di un sostegno pari al 30% del prezzo d’acquisto, ma attenzione a non sognare troppo alto: il tetto è 20mila euro per ogni veicolo nuovo. Insomma, qualche soldo per mettersi a posto con l’ambiente, ma senza esagerare.

Come si fa a mettere le mani su questo piatto ricco? Presto detto: una piattaforma informatica che, si spera, non s’inceppi al primo click. Da lì, gli interessati potranno fare richiesta degli incentivi, mentre i rivenditori autorizzati avranno l’onere di proporre solo veicoli elettrici nuovi, rispettosi delle categorie beneficiate. Una procedura che promette di essere tanto semplice quanto le infinite scartoffie burocratiche italiane.

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