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Un’altra scommessa fallita: Michele Molon assume il timone di Schwan-Stabilo

Un cambio al vertice per il gruppo Schwan-Stabilo, che ha deciso di ridisegnare la sua leadership con la nomina di Michele Molon a group ceo. Un’idea geniale, peraltro, siccome all’interno di questa organizzazione, un tale ruolo è praticamente un mistero. Tutte le business unit del gruppo tedesco, attivo in settori come Writing Instruments, Cosmetics e Outdoor Apparel, saranno sotto il suo controllo. E considerando che il fatturato si aggira intorno agli 800 milioni di euro, è bello sapere che oltre 5.200 persone nei 38 uffici globali sono lì a sbirciare i movimenti di questo nuovo leader.

Michele Molon, per giunta, dividerà la gestione con la cfo Anke Buttler. Che grande onore! Ma uno si chiede: che fine ha fatto il vecchio ceo, Sebastian Schwanhäußer? Ah, sì, dopo quasi trenta anni di onorato servizio — che sta a significare una rincorsa infinita tra riunioni e decisioni strategiche — passerà il testimone senza neanche un battito d’ali, assumendo la carica di chairman of the advisory board. Un modo elegante per dire “vado in pensione ma mi piace restare in giro per dare consigli!”

Il trasferimento dei poteri avverrà a partire dal primo ottobre, mentre il buon Sebastian si ritirerà prettamente dalla gestione operativa. E, chissà, forse starà sognando l’azzurro delle spiagge mentre Anke Buttler guiderà le operazioni durante il periodo di transizione. Ma non preoccupiamoci: è tutto pianificato per garantire stabilità e accogliere le “nuove prospettive”. Come se le “nuove prospettive” non fossero già state programmate prima di questo passaggio. Ma avremmo bisogno di stabilità in un contesto economico globale, e allora chi siamo noi per sollevare dubbi?

Michele Molon, insomma, ha un curriculum invidiabile: oltre 25 anni di esperienza internazionale, che vanno ben oltre la brillante carriera in azienda. Prima di approdare in Schwan-Stabilo, s’è fatto le ossa in Swarovski, dove ha navigato in acque tempestose ricoprendo fastidiosi ruoli globali. È stato perfino chief commercial officer, occupandosi di mercati in oltre 150 paesi. E chi non sogna di gestire la parte commerciale e assicurarsi che tutto sia allineato, anche a costo di perdere un po’ di sonno?

Ma non fermiamoci qui: Michele ha saputo persino riposizionare il marchio Swarovski rendendolo “moderno e omnicanale”. Chissà che non tenti di fare lo stesso con Schwan-Stabilo! E come se non bastasse, ha accumulato un’esperienza incredibile nei consigli d’amministrazione e nei contratti di licensing. Ma hey, chi non ha tale esperienza in stile supereroe? Va bene, è facile dire che unirsi a Schwan-Stabilo sia una scelta valoriale. E perché no? L’azienda è pur sempre un esempio di “spirito imprenditoriale” e “visione”. Oh, che poesia!

Michele si è lanciato in un discorso solenne: “Guidare tre business unit così diverse… è un compito complesso e stimolante.” Un po’ come eseguire un balletto su un campo minato. Ha continuato a esaltare la cultura dell’azienda, parlando di cura, coraggio e creatività. E mentre promette di trasformare grandi idee in risultati tangibili, è bello sognare ad occhi aperti. “L’evoluzione costante è l’unica strada”, ha detto. Come se l’azienda e il mondo intero non avessero già ascoltato questo mantra innumerevoli volte!

E infine, il divo in partenza, Sebastian Schwanhäußer, ha dipinto Michele come una scelta “ideale” — perché chi non vorrebbe un leader con tanta esperienza? Ha anche sottolineato la necessità di un ‘istinto per l’innovazione’. Se solo fosse così semplice! Ma, per fortuna, anche la sua italianità aggiungerà un tocco di “diversità.” Non ci resta che sperare che questo sia l’inizio di un nuovo capitolo per Schwan-Stabilo e che la narrativa non finisca qui.

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