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Un’esperienza così incredibile che invece di restare vieni via con un sospiro di dispiacere: chi l’avrebbe mai detto?

Un’esperienza così incredibile che invece di restare vieni via con un sospiro di dispiacere: chi l’avrebbe mai detto?
Proroga naturale e tempi infiniti: quando lasciare il porto diventa un’arte tutta politica

Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, ha spiegato con la calma di chi sa che certe lungaggini burocratiche sono pane quotidiano: il suo mandato scade il 13 luglio, ma niente panico, perché la legge concede un’inevitabile proroga di 45 giorni. In questo lasso di tempo, il ministero può e deve nominare il suo successore. Insomma, un’attesa ufficialmente prevista per continuare a gestire l’ordinaria amministrazione, niente di più.

Monti, intervistato durante la presentazione del progetto per l’interfaccia porto-città nel varco Amari, ha liquidato come “assolutamente normale” questo tempo supplementare per il rinnovo della guida dell’Autorità portuale. “Non è la prima volta e certamente non sarà l’ultima, perché la politica, si sa, si prende pure tutto il tempo necessario per far funzionare le cose al meglio”, ha ironizzato.

Nonostante tutto, il presidente uscente non nasconde un pizzico di amarezza: “Mi spiace lasciare, se la legge lo permettesse sarei rimasto volentieri.” Una dichiarazione d’affetto non troppo velata verso un incarico che richiede “testa e cuore”, come sottolinea Monti stesso. L’esperienza, dice, gli ha lasciato tanto, grazie a un lavoro portato avanti con una squadra “meravigliosa”, fatta di “uomini e donne straordinari”.

Con la consueta trasparenza e l’impegno che ha sempre contraddistinto il suo operato, Monti non nasconde la sua sorpresa per il consenso e l’affetto raccolti durante il suo mandato, elementi che evidentemente non si aspettavano neppure lui. Un modo elegante per ricordare che sotto la patina burocratica, qualcosa di concreto e utile è stato fatto.

Il fiore all’occhiello del suo lungo percorso è proprio l’ultimo progetto: un’opera destinata a rivoluzionare il legame tra porto e città, un vero e proprio stravolgimento nel modo in cui i due mondi si interconnettono. Insomma, mentre la politica si concede il lusso di temporeggiare, la realtà del porto sembra voler correre, cambiando pelle e forse aspettando con pazienza che sui scranni arrivino finalmente volti nuovi, non senza un filo di scetticismo.

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