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UniCredit insiste, ma Consob alza il ditino: l’offerta su BancoBPM va in stand-by per un caffè lungo.

Nel fantastico mondo delle grandi manovre bancarie – quello dove i comunicati contano più dei bonifici – l’ultima puntata ci regala un colpo di scena degno di un reality: la Consob ha deciso di mettere il freno a mano sulla OPS di UniCredit verso BancoBPM, sospendendo tutto per 30 giorni. Tempo perfetto per riflettere, fare due calcoli… o farsi un bel weekend lungo.
L’OPS che voleva cambiare tutto… ma per ora cambia solo l’agenda
UniCredit aveva fatto la mossa: un’Offerta Pubblica di Scambio bella strutturata, con tanto di slide, sorrisi da investor day e promesse di sinergie (che non mancano mai, come il prezzemolo nei business plan). Obiettivo? Mettere le mani su BancoBPM e diventare un gigante ancora più gigante. Ma la Consob, sempre attenta quando vuole, ha detto: “Ragazzi, un attimo. Dateci un mese”. Forse non si fidava dei dettagli, o forse ha solo bisogno di tempo per leggere tutto senza addormentarsi.
Consob risponde presente: un miracolo da regolamento
La mossa della Commissione di vigilanza ha sorpreso qualcuno, preoccupato altri e fatto sorridere gli appassionati di governance all’italiana. Dopo tutto, vedere la Consob intervenire è quasi come vedere un panda in libertà: raro, ma emozionante. Ora tocca a loro “valutare meglio”. Cosa? Boh, magari le clausole scritte in corpo 6 che nessuno legge. O forse solo controllare se le mail di UniCredit avevano gli allegati giusti.
BancoBPM: “Chi bussa alla mia porta?”
E BancoBPM? In perfetto stile “non confermo e non smentisco”, si gode la scena da diva riluttante. Dentro probabilmente stanno facendo i conti veri, quelli con Excel e le facce serie, ma fuori è tutta eleganza e comunicazione vagamente passivo-aggressiva. Se accetteranno? Dipende. Dai numeri, dai vertici… e da quanto durerà la pausa imposta dalla Consob.
Tutti fermi per 30 giorni: tempo di popcorn
Questa sospensione di 30 giorni è come quando nei film il protagonista sta per fare qualcosa di epico e qualcuno grida “Aspetta!”. Ci sarà una nuova offerta? Si riaprirà il risiko bancario? O finirà tutto come spesso succede: con una stretta di mano, un comunicato di tre righe e una bella conferenza stampa con facce stanche ma soddisfatte?