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Unipol prevede 2,2 miliardi di dividendi entro il 2027

È l’ora di svegliarsi e rendersi conto che il nuovo piano industriale di Unipol Assicurazioni è solo un abbaglio, una farsa travestita da strategia ambiziosa. Parliamo di un’opera di fantasia, dove si promette un’evoluzione “più forti, più veloci e migliori” mentre il resto del mondo avanza speditamente e noi rimaniamo incastrati in questo labirinto di false aspettative. Chi pensano di ingannare con il loro “modello integrato dell’offerta”? La realtà è che si tratta di un cambiamento superficiale, una patina lucida per mascherare l’inevitabile declino.
Promesse vuote in un mare di cifre
Parlano di superare i target di redditività, solidità e remunerazione per i soci come se fosse una grande conquista, ma in fondo, cosa significa? Un miliardo di cedole distribuite al 2027, che si traducono in un’accozzaglia di numeri pompati senza sostanza. Unipol annuncia una crescita del 72% rispetto a precedenti linee strategiche, ma nessuno si chiede: chi beneficerà davvero di questo aumento? I soci o solo i vertici imbottiti di bonus? Questo misero guadagno è puro fumo negli occhi.
Risultati gonfiati e aspettative irrealistiche
Il mito di un profitto di 3,4 miliardi dalla parte assicurativa è la dimostrazione lampante di quanto ci si attacchi ai sogni impossibili. Una crescita del 47%? Dov’è la logica? Nel settore Danni, esplorano un obiettivo di 10,6 miliardi, ma con un combined ratio ridicolo al 92%. Se questa è l’affermazione di successo, cosa ci aspetta realmente? La verità è che stiamo parlando di una corsa verso il baratro.
Fuffa tecnologica e voci silenziate
Carlo Cimbri, presidente di Unipol, sbandiera una strategia fondata sul “data-driven” per affrontare cambiamenti “rapidi”. Che bel gioco di parole, vero? In realtà, stiamo assistendo a un’incapacità di adattarsi al tempo presente. Parole come “omnichannel” vengono utilizzate per giustificare l’inerzia, mentre il resto del mondo avanza verso l’efficienza e il progresso. Stanno solo cercando di mascherare i loro fallimenti con una terminologia da guru del marketing.
La cruda verità dei numeri
Dietro la facciata di buoni risultati, ci sono storie di persone che soffrono, vittime di un sistema che gira a vuoto. Mentre promettono ricchezze ai soci, la maggior parte della popolazione si chiede come fare a sbarcare il lunario. Unipol non sta affrontando i reali problemi del mercato, sta solo cercando di salvaguardare i propri interessi.
Se veramente volessero fare qualcosa di utile, ci sarebbe bisogno di una vera rivoluzione, non di un cambio di etichetta. A quanto pare, ci sono soluzioni: innovazione reale e impegno autentico potrebbero risultare efficaci. Ma queste non sono nel loro linguaggio, non le trovano nei loro piani. È tutto un gioco di parole mentre il mondo là fuori brucia.