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Quando il calcio si trasforma in gioco d’azzardo e a pagare è il pubblico: DAZN e la sua pubblicità mascherata

Quando il calcio si trasforma in gioco d’azzardo e a pagare è il pubblico: DAZN e la sua pubblicità mascherata

Il VAR della pubblicità l’ha chiamato Agcom

Eh sì, stavolta DAZN non è finita nei guai per lo streaming che salta, ma per presunte strizzatine d’occhio al gioco d’azzardo durante le sue trasmissioni sportive. A far partire il fischio d’inizio dell’indagine è stata Assoutenti, che ha notato qualche grafica di troppo tra una telecronaca e un replay.

Pare che, durante le partite, siano apparse quote scommessevincite simulate, e banner sospetti che – anche se non erano veri spot – sembravano dire: “Scommetti pure, tanto stai già guardando la partita!”. Una specie di telepromozione travestita da infografica, insomma.

Le quote? No, le multe

L’Agcom, nel suo ruolo di paladino della trasparenza, ha deciso di aprire un’istruttoria: vuole capire se DAZN Bet, la sezione “gioco e scommesse” della piattaforma, si sia infilata di soppiatto nei contenuti televisivi. Se così fosse, scatterebbe una penalty pesante, altro che ammonizione.

A peggiorare la situazione, il fatto che queste grafiche compaiano in contenuti visti da un pubblico molto giovane: adolescenti, minorenni e appassionati di calcio che forse sanno tutto di pressing alto e contropiede, ma non proprio delle trappole del gioco compulsivo.

Quando il replay è sospetto

Il punto centrale? Il Decreto Dignità, che proibisce ogni forma di pubblicità, diretta o indiretta, al gioco con vincite in denaro. Ma DAZN sembra aver trovato la zona grigia del regolamento: non ti vendo una scommessa, ma ti faccio vedere quanto sarebbe bella. Con una grafica, una comparazione, magari una probabilità “live”. La sottile arte del suggerire senza vendere. O del vendere senza ammetterlo.

La morale (semi-seria)

In attesa della sentenza, un suggerimento ironico: magari, prima di ogni partita, oltre a ricordarci che “non è un consiglio per scommettere”, DAZN potrebbe mandare anche un disclaimer formato stadio: “Questa trasmissione potrebbe contenere tentazioni”. Perché alla fine, se le quote ti tentano più dei gol, forse c’è qualcosa da rivedere… e non con il VAR.

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